“et accedam ad vos in iudicio et ero testis velox maleficis et adulteris et periuris et qui calumniantur mercedem mercennarii viduas et pupillos et opprimunt peregrinum nec timuerunt me dicit Dominus exercituum”

Pezinok toen hall municipi
municipio di Pezinok

<<“Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il salario all’operaio, contro gli oppressori della vedova e dell’orfano e contro chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il Signore degli eserciti.” (Malachia 3:5)>>

Rigorosamente in latino, questa frase troneggia e corre tutto attorno al palazzo del Municipio di Pezinok, ridente cittadina di 24.000 abitanti a un quanto d’ora di treno da Bratislava. qui è nata Zuzana Caputova, e questa frase di giustizia, amore e forza  l’avrà vista tutte le mattine mentre si affrettava verso la scuola, lei, la bionda e sorridente futura presidente della Repubblica Slovacchia,  almeno a giudicare dai sondaggi e dal primo turno che l’ha vista raccogliere il 40% dei voti largamente avanti al secondo piazzato, il commissario europeo per l’energia e candidato comune dei paesi dell’est alle primarie per lo spitzenkandidat del Partito Socialista europeo, Maros Sefcovic.

La biografia di Zuzana sembra ritagliata su questa lunga frase: avvocatessa, dalla parte dei deboli, dei forestieri (“aiutare chi fa un torto a un forestiero”, ora li chiamiamo amici di Soros e scriveremmo sui nostri municipi i forestieri aiutiamoli a casa loro) e dei suoi concittadini di cui nn si dimenticata anche nel mezzo di una brillante carriera internazionale e per cui ha combattuto una dura battaglia a capo dell’associazione La discarica non ci appartiene alla città per impedire l’apertura di una seconda discarica in territorio comunale, procedura riaperta dal TAR slovacco a ben 18 anni dal primo parere favorevole di impatto ambientale, nel lontano 1999, un’era geologica precedente, senza alcuna revisione, per di più in un paese alle porte della capitale, noto per le sue colline, i vigneti e il suo vinello, una sorta di Castelli Romani in terra slovacca. Non è tutto, nella lunga disputa legale si è scontrata con Marian Kocner, l’imprenditore a capo del consorzio a favore della discarica e accusato di essere il mandante di Jan Kuciak, il giovane giornalista investigativo ucciso un anno fa insieme alla sua ragazza per le sue inchieste sugli incroci tra mafia e politica. La Caputova per le sue battaglie è arrivata a vincere il premio Goldman, il Nobel dell’ambientalismo, e ad essere ricevuta alla casa Bianca (c’era ancora Obama ovviamente, chissà che battuta sessista ci avrebbe regalato Trump..). Ogni anno ne vengono assegnati 5, per “onorare gli attivisti ambientali, gfli eroi della terra”. l’Italia ne ha vinti due (in 30 anni di assegnazione del premio), il più famoso con Anna Giordano, che si è battuta in particolare per i rischi ambientali del progetto sul ponte di Messina. Il ponte di Messina di Berlusconiana memoria è forse un progetto dimenticato, come Anna Giordano, di certo non molto nota al grande pubblico, al contrario di Zuzana Caputova, che è diventata la speranza di tutto un paese e una generazione, scossi dall’omicidio di Jan. Lei che non aveva mai fatto politica, potrebbe essere la prima presidente della Repubblica Slovacca, riscattando la liberale Iveta Radicova, che perse sul filo di lana la cora alla presidenza, una figura istituzionale qui eletta dal popolo, dopo la riforma costituzionale del 98, e qui importante per contrastare un primo ministro spesso troppo invadente, dal Meciar degli anni 90 all’ex premier Robert Fico, che si è fatto un passo da parte dopo la morte di Kuciak.

PEzinok discarica
Pezinok, zona industriale

Il sito della discarica è là, appena oltre la stazione. Appena scendi dal treno la vedi lì, grande a poche centiania di metri una montagna artificiale, con declivi strani, affettati, come una grande ziggurat fatta solo di sabbia, dal centro sono 1500 metri, anche se la strada per arrivarci ora è sbarrata. In centro i palazzi colorati dell’europa centrale, le vinerie e le chiese, l‘est europa è così, nella piazza trovi almeno due grandiosi edifici religiosi, qui la chiesa cattolica e la chiesa protestante, a dimostrare la complessità etnica di queste terre poco piu in là il castello di Pezinok e parco annesso, con gli immancabili lavori di riqualificazione

Il cimitero non è molto distante, la persona più famosa a cui ha dato i natali Pezinok è Richar Rèti, uno dei grandi scacchisti dell’epoca d’oro, inventore di mille problemi scacchistici e delle aperture ipermoderne, morto però a Praga (1929), a soli 40 anni, ed è sepolto nel cimitero monumentale di Vienna (la capitale dell’impero era rimasta lì anche a impero dissolto), ma nato qui, da famiglia ebraica, in una città slovacca che allora apparteneva alla metà ungherese dell’impero e che si chiamava Bazin (Bazin, come Andrè Bazin, il grande teorico e padre spirituale della Nouvelle Vague). Se la crisi, la crisi dei migranti o le elezioni europee incombenti ci han detto qualcosa è che al di là di popoli e nazioni nn possiamo nn definirci europei per storia, cultura, rapporti, problemi comuni.

La scritta attorno al municipio nn si ferma a Malachia, sempre in latino e  in bei caratteri prosegue con Geremia 9:23, quasi avvertendo la Caputova, in caso di successo sabato dei pericoli del potere:

Non glorietur sapiens in sapientia sua, et non glorietur fortis in fortitudine sua, et non glorietur dives in divitiis suis …..

Geremia 9:23“Il savio non si glori della sua sapienza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza. (Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me, che sono l’Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; poiché mi compiaccio in queste cose», dice l’Eterno.

 

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by Alessandro Grimaldi